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29/12/06

CAPODANNO SPECIFICO

La Roz tecnologica (strunz') mi anticipa, ma io lascio tutte queste cose, e raddoppio.



Testamento specifico
(Pace, Bigazzi, Savio)

Datosi che sto per morire…
- Pronto? Ma chi è?
…e che la mia vita è stata un tonfo…
- Sono il notaio Falcidomonte. Chi è?
…vi farò il mio testamento specifico.
- Ho capito, ma… chi parla?
Lascio al dottor Ogino-Knaus…
- Sì…
…ventidue milioni e mezzo di bambini.
- Alla faccia mia… Ma chi è, il cadavere?
Lascio a Perry Mason…
- Sì…
…una cassa di cozze trifoidali specifiche.
- Sì… questo mi sembra molto giusto. Poi?
Lascio…
- Sì…
…A Leone…
- Sì…
…l'animale…
- Ah…
…la Metro Goldwin Mayer.
- Ah ah ah ah ah… forte questa.
Lascio la Nazionale…
- Sì…
…firmato Bernardini.
- Ah ah ah ah ah… Bravo. Ma è morto lei? Pronto? Sì? Pronto?
Lascio a Kissinger…
- Sì…
…l'accendino di Carter.
- Ah. Lei è una grande festa…
Lascio la moglie e i figli per andare sullo yacht.
- Bene! Bene!
…sullo yacht targato Mississipi, lontano da essi e lontani dalla madrepatria.
- Sono con lei, vicino a lei. Pronto? E' morto? Macchè… chi è, questo sonetto? Ma cos' è, 'na festa? Pronto? Sì? Mort…
E lascio a chi ha freddo…
- Coperta?
…il mio focolaio broncopolmonare…
- Sì…
… ma voglio dire…
- Eh?
…che lascio la primavera a tutti i bambini che ne hanno bisogno.
- Ma quelli tutti hanno bisogno… anche di corno…
Lascio tutte queste cose, e raddoppio.


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28/12/06

NON SONO PERRY MASON [#2]

Dopo un'attenta riflessione (ma secondo me è solo PMS) di una notte e mezzo su dubbi, prospettive e proposte, sono arrivata ad una chiarificatoria conclusione.

Citando il mio Vate preferito: "In pratica bisogna fottersene di certi interrogativi e applicare carpe diem in ogni cosa. E fare le cose solo se se ne ha voglia".


Così è deciso, l'udienza è conclusa.
Morale della favola: ma sticazzi?


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27/12/06

LE RICORRENZE (ARITMICHE) DEL CUORE

Un Natale di pilotini impazziti,
forse cresciuti, piloti che vanno, vengono,
e a volte ritornano.

E io, a segnare con sempre maggiore nettezza i confini di quello che so che non voglio più- i part-time affettivi, il disimpegno emotivo, quel precariato che a lavoro accetto- che nella mia vita non deve trovare posto.

Eppure mi turbano in qualche modo le ricorrenze, e le loro turbolenze, le loro dolcezze, le sorprese che, innegabilmente, scavano negli archivi del cuore.
Per ritrovare l'odore di certi accadimenti (dieci anni dopo), e le condizioni del loro essere.
Che potrebbero, finalmente, verificarsi: ma ormai non sono più.


A sera, faccio la telefonata- quattro minuti e mezzo che hanno il prezzo carissimo di mesi di training- dopo troppi tentativi a vuoto e il desiderio di smettere.

Come al solito, non smetto mai: ma so di aver fatto la cosa più giusta.
Almeno per me.



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22/12/06

NO HESITATION, NO DELAY, YOU COME ON JUST LIKE SPECIAL K

Torna, il piccolo pilota;
torna addolcito, tenero, friabile quasi.

Torna ridimensionato dal silenzio, torna colpito dall'indifferenza;
torna, nella posizione che dev'essere sua, e quasi cosciente del suo (scarso) peso.

Un pilota ritorna, con un'email mezza timida e mezza protesa, una lunga chiacchierata affettuosa, un'apertura, un ristabilirsi dei giusti ruoli.

Torna, il pilota, torna, come tornano tutti-

Quando gli abbiamo tirato giù la maschera, e sotto non c'era niente.


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12/12/06

DUBBIO AMLETICO (PRE-DECUBITO)

Fare la scarpetta degli ex equivale a un pasto completo o vuol dire che siamo arrivati alla frutta?


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06/12/06

CANTO DEL VUOTO

Una persona- un amico a cui sono legata da un affetto, da una vicinanza esistenziale e da un senso materno di protezione estremamente profondi (nonostante sia molto più alto, ampio e apparente cattivo di me) scrive altrove sul web, con una lucidità veramente notevole, qualcosa che mi tocca in profondità.
Qualcosa che racchiude, in modo diverso ma in fondo molto simile, una sensazione che nasce da altre premesse, ma scopre un senso di vuoto comune che mi limito soltanto a empatizzare.


Riporto alcuni estratti, dove si dice semplicemente:
Sono arrivato ad un punto in cui la mia ricerca della tranquillità è andata a sfiorare il limite estremo della paranoia, e dopo quest' ultima agonizzata giornata di lavoro, si ultima, me ne vado per un pò.

Tra una settimana esatta dovrei compiere trent'anni, ho fatto un resoconto di quello che ho realizzato e quello che non ho realizzato, aspettative e delusioni, e mi rendo conto che mi sono ammazzato di fatica per nulla. Non mi sono mai fatto mancare nulla, mi sono trattato sempre col lusso più sfrenato, non mi sono mai fatto problemi di nessun genere, ma dopo tutto questo tempo scopro che mi manca la cosa più fondamentale per essere sereni.

Mi sono rotto il cazzo di portare questa maschera di buffone, di intossicarmi ogni volta perchè il mio mondo non è perfetto, di sentirmi rodere dentro da mille mali ad ogni minima delusione.


E' tutto qui forse.
Ed è amaro, e carico del suo enorme peso nella chiusa finale, che mi taglia come un coltello.


Questo post è dedicato alla persona straordinaria che mi ha dato lo spunto, che, se avesse coscienza anche solo della metà del suo valore reale, sentirebbe la metà del peso delle sue angosce, delle fruistrazioni, delle cazzate che lo mandano a fondo e che dovrebbero, invece, farlo sentire tanto orgoglioso di ciò che invece è.


Ed è qui come esempio- per me, e per lui- per tutte quelle volte che si potrebbe, si vorrebbe, di dovrebbe volare alto, e si continua a scavare dentro una fossa enorme, che ci copre il sole.


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18/11/06

CUT YOUR HAIR (COME ERAVAMO)

1994. Vittima di un taglio sbagliato, che mi costa il primo amore e dieci anni di fedeltà allo stesso parrucchiere, arrivo a Roma. La drammatica storia dei capelli Oscar-François-de-Jarjais marroni, opachi, informi, apparruccati sopra sopracciglia pelose a salsiccia, non lascia grandi speranze.

1995. La mondanità direi clausurale della vita universitaria che conduco mi avvicina (non senza una certa dignitosa integrità) ad una pecora sarda. Ricorro alla prima tinta, dopo incresciosi henné, un marrone bruciato che la parrucchiera abile mi vende come il non plus ultra del trés chic.

1996. Il primo fidanzato duraturo impone, a modello ossigenato materno, l'assunzione obbligatoria di poderose dosi di Camomilla Dr. Schulz.
I capelli di Barbie, a confronto, sono morbidi e setosi.

1997. Assestamento del biondo. I fidanzati gelosi si depositano in discarica. Anni di dorature, variazioni tra il rosso-dorato e il dorato-dorato, finto boccolo audace, ore e ore di inventaricci di Garnier. A Natale, scelgo i capelli di Rei di Evangelion- scelgo il cortissimo. Sono giovane, bionda, carina e mechata, conosco ad un Cartoon Party un tipo con tanti superlativi, che dischiude un universo di comitive infinite, sabato al booling, fantacalcio, metal d'accatto.

1998. Gianluca si dà. Alla tragedia, mi presento con i capelli corti color bergamotto, 44 chili e il primo esame (latino) saltato. Poi vario, colleziono relationship, faccio esistenzialismo d'accatto, esco tutte le sere, faccio tremila altre cose, sono ipercinetica, dormo quattro ore a notte. I capelli crescono. Poco.
Al mare, in Cilento, cambio il corso del mio futuro.

(Spazio) 1999. Primo anno di solido fidanzamento. Radicamento alla doratura, lunghezza spalle. Inizio a cantare in un gruppo (Ah, I Barabba's..), conosco gente nuova (eh, gli amici de Barabba), la lira s'impenna.

2000. Cambia il secolo e io meno. Il boccolo morbido e giallino sottolinea la laurea ed il primo lavoro vero. Passo cintura marrone di judo, vedo i Dream Theatre dal vivo, stabilizzata dalla gioie relazionali. Tra piccoli incidenti, stampelle, e collari. Inizio a lavorare per una rivista di cinema.
Sempre bionda, sempre boccolosa.

2001. Il rosso vince. Cambio colore e vado a concerti metal, porto t-shirt girlie dei Dark Tranquillity, lavoro, vado a ballare new wave, dark & rock al Qube, bevo, vivo, mi drogo. Poi finisce pure quello, il mio migliore amico se ne va in Turchia. Al Festival di Venezia, in sala stampa, conosco Kasper.
Perdo il lavoro, mi scindo dalla dolce metà, taglio i capelli (ormai castani) all'ultima vogue. Frangetta lunga, sfilata, asimmetrica.

2002. Febbraio in Danimarca. Il taglio cresce, mentre io regredisco.
Mi deprimo, intanto piove. Dalla Turchia arriva il mio migliore amico, ma continuo a deprimermi lo stesso. Poi cambia tutto, ma stavolta pure io. Rientro in patria, libero i capelli da vincoli formali, trovo lavoro in un festival di cinema asiatico.

2003. Tengo, al solito, il piede in quattro scarpe. Poi lascio l'Asia e passo a Cineuropa. Sembro una bambola, castana, curata, femminile. Capello, d'obbligo, lungo: potenzialmente lunghissimo.

2004. I grandi amori si soprendono con Imodium. Sono castana, capelli lunghi. Femminile, senza lavoro, protettiva, senza lavoro, innamorata, senza lavoro, devota. Trovo il lavoro, perdo l'amore e pure la casa.
Ma vaffanculo.

2005. Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell'amore. Vario il castano: liscia, gassata, ferrarelle. E a settembre, taglio. Caschetto con minifrangia. Tutto molto corto. E cambia anche l'abbigliamento.
Ah, esborsi felici in nome di una causa.

2006. Morfologie peripatetiche. Che sia frangia, frangione o frangetta, caschetto, sfilzato o a maschietto, il corto batte cassa. Colleziono affair, faccio esistenzialismo d'accatto, lavoro fino alle 9 di sera, faccio tremila altre cose, sono ipercinetica, dormo quattro ore a notte.

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In tutto questo, sono tornata indietro di otto anni.
E ho i capelli a caschetto, sfilati, corti.


Minchia, otto anni.

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17/11/06

BUSINESS EPISODE 1 (PARTNER SEARCH)

Facciamo un breve bilancio privo della lucidità del sonno.
Sarò anche sul bah, ma un minimo soddisfatta pure.
Le quote saliranno in positivo, nei prossimi tempi, lucidate dalla memoria (fiacca), e dalla sua invitta abilità a buttare sotto il tappeto la sensazione (pervasiva) di subita villania.
Cafoni, d'altra parte, si nasce: anche se rivestiti.

L'impressione del momento, coperta da linee di vanagloria e consapevole noia, è una sola.

Bah.


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13/11/06

IF I GO WILL YOU FOLLOW (ME THROUGH THE CRACKS AND HOLLOWS)

E va anche meglio di quanto immaginassi- una sorta di vicinanza umana, una qualche intimità, non credo di esagerare.

E qualche bacio di quelli "come se fosse ieri", quelli senza tempo in mezzo- senza cuore, anche.
Qualche sguardo, qualcuno più intenso, qualcuno meno, una generale complicità, spezzata da problemi stavolta importanti.

Mi chiedo se questa light version of myself (Valentinasbarazzina 2.3) c'entri niente con me, mi rispondo da sola: no.
Tanto è storia vecchia, che devo interpretare un ruolo che non sono, e poi non so gestire.

E intanto non ci penso, compio azioni a tempo, in un crudo scambio di saliva, anche tenero- totalmente a vuoto, senza neanche un'emozione che mi resti appicciccata per qualche minuto.


Poi i soliti rendez-vous, e il tempo che passa.


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12/11/06

QUELLO CHE NON SONO (E NON SARO' MAI)

[Da leggere col sottofondo musicale del video. Questo post è stato scritto così]

A diventare quello che non sono e non mi appartiene ci provo di continuo.
Con sforzi sovrumani, che puntualmente si perdono- nel nulla.

E questo è quello che non sono, e non sarò mai. Fosse mai che, scrivendolo, riuscissi anche a farlo mio.

  • Non sono una virago. Non sarò mai la donna che si impone sul partner.
  • Non sono capace di andare per gradi. Non conosco le mezze misure, e sarà sempre così. Sono destinata a continuare a schiantarmi, e per di più anche in piena coscienza.
  • Non sono portata per il PRaggio. Metto insieme le persone, rido, faccio società, accumulo numeri. Poi perdo i pezzi, dimentico gli inviti. E sono una pessima Filini. Mi piacciono i grandi gruppi, ma poi non so gestirli.
  • Non sono in grado di vivere le relazioni umane senza caricarmi il loro (eventuale) peso esistenziale. Non saprò mai viverle a pelo d'acqua. Mai.
  • Non so portare avanti in maniera coerente le mie amicizie e conoscenze, anche quelle più profonde. E più aumento le new entries, più ne lascio per strada.
  • Non sono una ventenne light. Non lo ero neanche quando avevo vent'anni e non avevo un cazzo a cui pensare.
  • Non sarò mai dell'ariete. Ci ho provato e ho fatto un corso con buona volontà, ma sono rimasta pesci.
  • Non sarò mai completamente ferma, o quieta. Sono sempre stata così, in movimento e profondamente irrequieta.
  • Non sono stabile, non sono costante. Sarebbe un'enorme bugia dire che ci proverò. Ci ho provato ed il risultato è stato solo di una persona che si costringe ad essere costante.
  • A corollario, non sarò mai una persona che porta avanti uno stesso progetto a tempo indeterminato.
  • E non sarò mai una persona che fa soltanto una o due cose distinte. Non sarò mai ordinata, la bulimia esistenziale è l'unico posto in cui mi sento a mio agio.
  • Non sono aproblematica. Non lo sarò mai. E non sarò mai una persona serena che sa dominare le ansie e i dubbi.
  • Non so nascondere quello che penso, che provo. E visto che è sempre troppo profondo, non sarò mai capace di liberarmi di questa malattia.
  • Non sono affidabile. E se anche lo fossi, sarebbe sempre meno di una persona normalmente affidabile.
  • Non sono 'normale'. Nessuno lo è, ma ognuno è disgraziato a modo suo. E io non sarò mai come tanti altri. A cui invidio la 'banalità', con cui scambierei volentieri la mia 'banalità' balzana.
  • Non sarà mai lineare e semplice, brillante e superiore, forte e dominante sulla vita, sugli eventi. Non sarò mai un panzer.
  • Non sarò mai, mai tutto quello che questa lista nega. E che tante volte, così fortissimamente, ho desiderato essere.

Quello che sono, e che sarò sempre, non lo so bene.
L'unica cosa uguale a se stessa, è questa cosa che da anni mi fa continuare a disegnare case negli scratch book , che installa The Sims o l'home planner Ikea per costruire case, e palazzine di sabbia,
sulla spiaggia.



NP: Do you dream of me // Tiamat


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25/10/06

GOOD TIME FOR A CHANGE


Sono talmente noiosa che mi annoio da sola.
E ripeto sempre le stesse cose che ormai mi sono stancata anche di sentirmele ripetere in testa.

E per la milionesima volta mi dico che è il momento giusto per cambiare (e ci credo pienamente), che la ruota gira perché ci giriamo noi dentro (e ci credo pienamente), che le persone insoddisfatte e lamentose sono anche più noiose di me (e ci credo pienamente).

Ma, a parte la canzone che mi parte mentre lo penso, e quando ho uno stellium di pianeti in Scorpione e la luna in sagittario che mi rende svogliata, nervosa, spallata, non cambio assolutamente nulla, e rimango seduta a lasciare che le cose siano.

Quando esploderò (con conseguenze giuste e lecite su me stessa), sarà un atto divino.

24/10/06

RIDEFINIZIONE DEL CONCETTO DI QUALITÀ (MANUALE D'USO)


Scegliere è un privilegio di pochi.
Di pochissimi anzi- basta valutare il meccanismo di selezione (non solo umana, anche di gusti, di hobbies, di cibo, di oggetti- di scelte) per capire che, nella maggior parte dei casi, le soluzioni adottate sono indotte, facili, comode, casuali.

Basate spesso sulla pralinatura di superficie. Non è questo che mi fa incazzare (l'amarezza, grazie a Dio, me la sono fatta passare).

Adesso, posso tollerare che esistano esseri umani che preferiscono l'hamburger di un fast food al filetto, che lodano il tavernello, che idolatrano i ciondoli cinesi.

Ma devono morire- loro e l'hamburger, perché col buonismo mi ci faccio il sangue amaro e senza pure, ma almeno mi sfogo.
Allora dovremmo essere noi (cioé io soggetto percipiente) a dover rifiutare i contatti con questi sub-umani, a cui la democrazia antropologica permette anche di continuare ad esistere (e che, in qualche modo, loda e accetta).

Ad accettare che continuino a preferire il basso all'alto, il nulla al tutto, ma anche al 'qualcosa'.

Dovremmo essere noi a dire basta.
Ma quei cinque minuti di rodimento prendono chiunque, e in questo momento hanno preso me.

20/10/06

SPILLE, SPILLETTE E SPILLETTONI


La casa è vuota, nel senso letterale del termine: non c'è rimasto niente.

Chicken little se n'è andata ed è tutto pulito, il bagno splende (mo' senza esagerare su'), i proprietari pascolano liberi valutando gli interventi strutturali (a carico loro, cioé mio- seguendo la logica chiarissima che spille, spillette e spillettoni nel b. del c. mi devo mettere).

Per fortuna poi c'è la Festa del Cinema, e la casa vuota è anche più vuota, se non che poi rientro e non riesco a dormire-
E ora bisogna andare avanti, innamorarsi di un tranviere o un guidatore di pullman (ch'amma fa', s'adda pur' chiavà) fare qualcosa di utile nel corso dei prossimi mesi.

Ok, non ho nulla da dire.
Il mio nulla mi riempie.

Sul lettore c'è: Tromba // Squallor




11/10/06

"OH SANTA VERGINE, MA PERCHÉ SONO COSÌ BRUTTA E STUPIDA!"


E raschio distrattamente fra le cartelle dei documenti,
trovo un pezzo di me- messo da parte, incompiuto nell'entropico sperpero di tempo a cui sono così comodamente adusa-
racconta di altri giorni e di com'ero forse prima, ma mi piace come lo dice.
Lo leggo, lo rileggo, lo trascrivo.


[...]
Anni ed anni di gioie e complimenti, non butti la sua intelligenza.
Non sprechi i suoi talenti.

I miei talenti. Schiacciati sui bastioni di un ristorante americano in una città alcolica e impassibile, il mio grande continente degli affetti fallimentare e asciutto.
La giustizia trionfante, come non l’avevo mai vista, che mi consegnava le chiavi del mio insuccesso e la valigia e il biglietto d’aereo, consigliandomi la pacificazione e un felice ritorno a casa.

Silenzio.
Neanche una foto del mio bel Kasper, della sua finestra stuen hojre con la piantina fiorita e la bandierina danese, e tutto il must del luogo mi aveva riempito le casse di risonanza oltre la più insperata o inaspettata sopportazione.
Le belle pareti bianche dell’aeroporto, scale mobili, tapis roulants. Le nuvole del pieno luglio, poche idee, ma molto confuse. [...]


La Giulia di Italiensk for begyndere dice: "Oh, Santa Vergine, ma perché sono così brutta e stupida?", e a me non torna su neanche l'odore della Støre København, frikadeller, e burro, e pane nero di forno.

Vorrei portarlo avanti, il mio racconto.
Ma mi areno, faccio altre cose, butto via il tempo.


Sul lettore c'è: Alice in Chains // Would




OUR SEEDS SOWN LARGER, OUR ROOTS WILL GO DEEPER


Basta dormirci sopra a volte,
e le ansie si sciolgono o si nascondono sotto il tappeto, che trasuda polvere, non la trattiene più- ma si è sempre orgogliosi del proprio tappeto, perché insieme agli acari ha dentro ormai la nostra storia.

Ci si radica dentro vizi di forma, ma sono i nostri e dopo un po' non puzzano neanche più, si tende a dimenticare e rimuovere quello che ci fa male e a disegnare una realtà definita, o un po' più rassicurante.

E si riazzera e si riparte perché domani è sempre un altro giorno- uno qualunque.


O, almeno, così faccio io.


Sul lettore c'è: Dark Tranquillity // Nether Novas




10/10/06

SOLTANTO UN DISCORSO SOSPESO

Deve esistere, a conferma della mia insolvibile ignoranza a riguardo (e non solo) una teoria, uno studio, una ontologia che legittimi la sospensione del tempo (o degli eventi che lo compongono, perché la cronologia è scandita da attimi di presente, quindi microazioni: un battito di palpebre, una espirazione, un formicolio sul ginocchio).

Non potrei altrimenti giustificare (eh sì che di pazienza, di tolleranza, di temperanza me ne sono dimostrata e continuo a dimostrarmene tanta) che il mondo si muova e accada e poi all'improvviso si autosospenda dall'incarico, che spenga la luce e chiuda a chiave lo studio lasciandomi seduta in sala d'attesa con un Gente qualunque da leggere distrattamente.
Ecco, questo è qualcosa che trovo offensivo per la mia dignità di essere umano, che accetto ma non giustifico: essere lasciata lì, da sola, al buio- ad aspettare.

E se da una parte si impara a farci il callo (perché il callo non si fa subito, anche lì è richiesta una precisa metodologia), mi resta questa antipatia quasi dolorosa per quello che deve e sta per accadere e si ferma, per il tempo che intercorre fra la causa e l'effetto.


Per quelle interminabili notti bianchi passate ad aspettare qualcosa che accadrà.
Quando sarò troppo impegnata, ormai, a fare qualcos'altro.

02/10/06

PEZ


Voglio pensare che se lo meriti e gli dedico un post come promesso a Pez,
nonostante con un trasloco abbia perso coinquilino e ping-pong.

Ma in questa celebrazione delle persone che, nonostante me, continuano a desiderare di leggermi (e mi chiedo perché, se non per enorme bontà loro), Pez ha il suo posto, senza ping-pong ma con la play.

Perché Pez (visto che ti sto celebrando almeno dai un segno di vita, lo so che passi di qui) ha un suo mondo fantastico che supera i confini fisici di San Lorenzo, dov'è il capo-redattore ideale di una rivista online sul cinema tedesco, dove avrò anch'io il mio spazio per la Scandinavia.

E non c'è ironia in tutto questo. E' un tributo davvero affettuoso e pieno di ammirazione.
Nonostante il pong-pong sia andato via, e sia rimasta la play.

Con il suo Fifa '78 comprato su Ebay.

01/10/06

CUORE DI LATTUGA

Mi guarda, chicken little, scuote la testa nella sua maniera buffa.
Ho il cuore di lattuga, lo sa bene, mi fa tenerezza quando me lo comunica sottolineando con premurosa cura new age che evidentemente pecco di ossitocina- ci sarà un rimedio naturale per bloccarla, chiedo.

Ma non ho una risposta certa, se non quella del mio cuore morbido e ripieno come un saccottino, un sofficino pomodoro e mozzarella che si accende incontrollato, e si spegne, salta un battito, va in guerra, la perde e ricomincia da capo.

So incassare bene, il che non sarebbe in sé un difetto - ma tendo a prendere le redini, e a sforzarmi di imparare.
Quello che imparo, però, ogni volta, è solo essere ancora più inquieta, più sofficiosa e sospettosa.

Life is a pigsty.

28/09/06

EAU DE PHÉROMONES

Sensibile quadretto di quasi-Fiandre- la pioggia, i parchi, i palazzoni della Comunità Europea.
Alien di Thierry Mugler anche qui fa la sua porca figura, e ottiene un meritatissimo plauso come Eau de phéromones.


Provare per credere.

L'HAI MAI FATTO SULLE STRISCE PEDONALI

Bruxelles, per qualche giorno di lavoro.
Mentre piove, e l'odore di burro bruciato sale e invade il centro- grigio, spento.

La pioggia è sottile, vagamente deprimente, ma spazza via, almeno per qualche giorno, il buio dell'ultimo periodo.
Ha ragione il capo, quando dice che Bruxelles ha un suo friccicore, che dalle case basse di Ixelles spande un chiarore fioco ma presente.

C'è qualcosa di nuovo, che non è bene ma neanche male- è qualcosa che vibra.
E mi va benissimo così.





BRU- A52

Je (ne) suis (pas) Catherine Deneuve

Rue Royale

Parc de Bruxelles

Mont des Arts

Zaventem

Tram, Place du Trone

Colazione da(lla) Commissione Europea


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24/09/06

LUXEMBOURG

Un grande salotto vuoto, vetrine eleganti, gioiellierie.
Pioggia.

Il Lussemburgo.

Luxembourg

Ceci n'est pas un pont

Giardini

Parcheggio riservato (women only)


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23/09/06

SEÑORITA, MILLE PERMESSO, BASTA SOFFRIRE UP AND DOWN, PLEASE!

E allora diamo ad Antonio quel ch'è di Antonio.
Il senso di questo mese, a quanto pare, è che devo ricominciare alcune cose da capo.

Anche se erano dei capisaldi- bisogna azzerare, fare l'autostrada in retromarcia, e ripartire.
Mi sento confusa, quello sì.

Parecchio.

Ma è anche giusto così. Señorita, mille permesso, basta soffrire up and down, please!


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22/09/06

TAKE CARE OF YOUR CAT

Grazie, di tutto.


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21/09/06

POST DI CRITICA E DISAGIO SOCIALE (MI HANNO CARICATO LA MACCHINA)

Col carroattrezzi.
Sotto casa.

Dove parcheggio di solito.
In uno spazio bianco, survivor di una prolifica genìa tra tante strisce blu.
E me la sono andata a riprendere stamattina, per lasciarci 62 euro e 86 centesimi d'incomodo (loro). Più 35 di multa per una improbabile "sosta centro carreggiata".


L'ho anche riparcheggiata nello stesso posto, anche peggio, giusto per sottolineare la mia storia d'amore e d'anarchia con Prati.


E a fanculo tutti.



Sul lettore c'è: Working Class Hero // Screaming Trees version


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19/09/06

DECOSTRUZIONE DI UN(A) GIOVANE VERME

Forse il periodo.
Forse io.

Si aggrovigliano i rancori e gli astii passati, esplodono, insieme.
E non li trattengo, come invece trattengo le loro ragioni, deflagrazioni, e morti senza rivendicazione.

E ci sto sempre male, perché dietro ogni passo acido c'è un mare di dolore che ho accumulato e non riesco a dire, e sembro una pazza, e implodo.

E poi all'improvviso mi sveglio, comunico qualche perché, ma a frammenti, senza un senso logico e senza nesso, mentre vorrei soltanto dire che anche le foglie quando cadono mi feriscono, che lo scherno, o il giudizio delle persone, di due delle persone a cui tengo, che amo di più al mondo
mi uccide.


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DÉSESPOIR EPIDERMICO, PALLIDO E ASSORTO

Ieri
Apro la casella di posta e trovo la mail di tale Shavonda Latrina.
Dice di trovarmi debole ultimamente, svogliata.
Mi consiglia Cialis e Viagra canadesi a prezzo favorevolissimo.

Oggi
Alla n compressa di Plasil decido che preferisco morire di dolore piuttosto che diventare ipocondriaca.
Ho una depressione galoppante, da delirio ormonale. Linee di febbre. Un crollo fisico.

Tento di ravvisare nel mio declino una influenza astrale.
Tento di ravvisare nelle vite altrui (sottoposte a medesima influenza astrale) le tracce del (mio) declino.

Ieri, ancora
Chiudo la posta e penso a Shavonda.
Come si fa a portare con tanto orgoglio, seppur fittizio, un nome così impegnativo?

E io, che mi butto giù e mi sento appesantita, spolpata, impunemente disagiata.

Oggi
Penso a Shavonda Latrina, seguendo le conseguenze del mio pensiero (e dell'amore).
Al trend negativo che si palesa dalle valutazioni e dalle analisi comparative con qualche altra (altrui) vita.



Da domani, mi firmo Palomba Latrina e mando a tutti i miei amici email su Viagra, Cialis e Plasil canadese.


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18/09/06

OGGI VADO AR GABBIO ANCH'IO

Ennesima inaugurazione di sezione, stavolta si parla però di temi di scottante cronaca: la cinofilia e i pastori tedeschi.

Grazie a MBRU, con cui dividerò le arance e le carote ( a lui va peggio) a Regina Coeli.
Per fortuna, la direttrice abita dalle mie parti.


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15/09/06

OGGI VOGLIO BENE A...

Inauguro una nuova sezione dedicata ai grandi classici del cuore, un mai-più-senza del sentimento più bello.

Dalle pagine di Mondooltro, insostituibile guida a tutti i grande successi, uno straordinario Premio Tonno Insuperabile per un must di tutte le stagioni.

In una foto d'epoca, Yoko Ono e Richard Benson, già allora il più amato dagli italiani, in tempi (e parrucche) non sospetti.



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14/09/06

PERSONE (TREY)

E' una forma di bulimia digitale che spinge le persone (che siamo noi poi, però è sempre più radical dire 'loro') alla sovraesposizione informatica.
Alla detenzione ad uso personale di indirizzi email (plurimi), spazi web (copiosi), loculi di condivisione comunitaria (larghi e munifici).

Ecco, io sono così.
Ho registrato rumbe e capponi ovunque.

Non paga, ho aperto anche un secondo account Myspace.

Dove un Amico, perché le persone (che conosci da anni e frequenti o senti poco, più per colpa tua che per colpa 'loro') che si ricordano di te anche con piccoli gesti d'affetto, un post caduco e impermanente come questumanavitamannaggiaallamiseria se lo meritano tutto.

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It's a kind of digital bulimia driving people to computer overexposure, in terms of email accounts (millions), webspace accounts (billions), sharing community accounts (trillions).
So am I.
I registered my 'Rumba del cappone'-thingie mostly everywhere- even on Myspace.


Where Friends happen to remember you (entailing me), eventhough you're not as good as to keep in touch with them (and it's your mere fault), blessing you with cheerful, warm(hearted) acts.

And you should (at least) devote them a little, forgettable post- for they deserve it.


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13/09/06

PROVE TECNICHE DI TRASMISSIONE

Il chitarrista del mio gruppo intitola una canzone Pisellability, mentre io penso che oggi è un altro giorno, è mercoledì, e che ho almeno tre pianeti opposti e due dissonanti.

E prendo Iperico plus, due compresse al giorno, per ritrovare il naturale buonumore che mi pesa come una soma.

E penso agli schiaffi presi, soprattutto l'ultimo, e rifletto.

Prima o poi scriverò anche un post di rabbia e delusione. Che non serve a niente.
Perché, di fondo, quando stai seduto davanti al tuo pc e cerchi di portarti la pagnotta a casa e all'improvviso ti arriva una bordata violenta in viso, che ti lascia il rosso e anche l'ematoma, che non ti aspettavi e non hai fatto nulla per meritare, ti trovi senza difesa, senza armi, e solo.


Io mi sento sola, con una nuova pianta di basilico a carico di cui essere responsabile, un po' di accuse ed autoaccuse, tanta delusione e parecchia nausea.

Ecco.


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12/09/06

QUANTO BALLO, QUANTO CAPPONE

E' una nuova rumba un po' più triste, un po' più vuota, un po' più (perdonate il termine) delusa.

Una nuova rumba, e ancora non ho deciso cosa fare della vecchia.
Se importare tutti i post, e continuare.

Se chiudere la vecchia rumba, e ricominciare da capo.

Fa male, a chi ha orrore degli abbandoni, pensare che ci siano cose che si chiudono dopo anni per sms, per brevi mail, per messaggi privati.

Pensare che i giudizi dati fossero sbagliati, che, evidentemente, di tutto quanto non si fosse capito un cazzo.


Ma fa parte della vita.
E forse è un bene trovare tanti ostacoli tecnici all'importazione del vecchio archivio.
Meglio così. Ricominciare, ogni volta da capo, strozza, ottura le vene, alza la VES - ma quello che non strozza, almeno sul momento, ingrassa sempre.

Bentornati sulla (Nuova) Rumba del Cappone.


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05/09/06

COSE

La rumba del cappone chiude qui.

'Cose' mi hanno scorato e dato una profonda sensazione di squallore.
'Cose' vanno riviste sotto una luce nuova, e un po' triste- ma forse la bigiotteria non è oro, e semplicemente non l'avevo mai notato.

'Cose' hanno cambiato la mia voglia di scrivere qui- o forse non ho neanche molto più da dire, non in questa forma almeno.

Mi prendo una pausa, e mi perdoneranno i lettori affezionati che tornano sulle mie pagine tutti i giorni, anche più volte al giorno.
Sapete chi siete, evito quindi di citarvi, ringraziandoVi però per il supporto che mi avete dato finora e che continuate a darmi.
Qualunque sia lo scopo per cui venite a leggermi.

Più avanti, se ne avrò, ancora, voglia, tornerò o a postare. Forse qui, forse in un nuovo domicilio.

E anche questa, forse, è bella così.

27/07/06

PERSONE STUPIDE

Tipo me.

Che volevo aggiungere una foto ad un post passato, e poi ho scoperto che ho già archiviato il mese di giugno e non posso modifcare più nulla.
Sono costernata.






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26/07/06

L'AMICO RITROVATO

Il tempo ha un pregio,
massimizza i valori, arrotonda per eccesso, più di rado per difetto, sembra amare le cifre tonde.

E quelle verità al 57%, quelle ragioni al 76 aspirano a valori puri, a una verità assoluta, a ragioni totalizzanti.
A responsabilità piene- anche se, quando tutto accadeva in passato, era decimale il canone del confronto.

Ma i contorni si sfumano, e 60 è come dire 80 o 100, e non ha più senso soppesare variazioni ormai minuscole.

Le frasi si perdono nel contento e nell'ambiente, il flusso generale (quello che è nato poi dal ricordo degli eventi, e non dagli eventi) annulla il singolo, la parola, la telefonata, l'accusa.

E poi si ritrova un amico, si riflette, si fanno considerazioni.
Si ricomincia, in meglio, da capo.


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24/07/06

SAVANA CLUB

Quando una donna decide di cambiare qualcosa nella propria vita, di solito taglia i capelli.
E così, dopo una settimana di alternanze umorali, recuperato di sabato spirito ed equilibrio, mi faccio consigliare e trovo un nuovo parrucchiere stylish per il taglio dell'estate.

Il parrucchiere è giovane ed estremamente belloccio, guarda una foto che gli suggerisco, parte sicuro.
A 3/4 dell'operazione, i capelli sono diventati una specie di fungo, una cuffia- assomiglio (pietosamente) a un curioso animale domestico, un incrocio tra Rod Stewart, un cercopiteco e un'annunciatrice degli anni '50.
Mosso a compassione, il parrucchiere sforbicia, riducendo i punti di contatto con la foto-modello, ma accorciando le distanze tra me e un essere umano.

Esco parzialmente stremata.
La mia consigliera, fida, amorosa e solerte aquilotta, mi raggiunge, mi loda, mi sbroda e comincio ad apprezzare la nuova versione.
Non paga, dopo il doveroso shopping del sabato, mi fa anche dono di un prezioso book fotografico del nuovo taglio, ambientazione Kenya a Roma, o Savana Club, presso il suo rigoglioso giardino casalinguo.

Da cui usciamo divorate da ogni sorta di insetto tropicale ("ao', d'artra parte stamo in Kenya..."), ma soddisfatte.



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19/07/06

A REGGISTA DE' CURDI

So benissimo che ci sei.
E' inutile che fai il vago, ti ho anche citato (plagiato) e dedicato il precedente post (quella meravigliosa scarpetta degli ex).

Quindi smetti di fingere che in Italia non ci torni e di andare a vedere i vecchi post e piuttosto partecipa.
O torna alle montagne come Heidi a pascolare sui floridi altopiani.

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14/07/06

IMPLOSIONE BUCOLICA (PARTE I)

Guardo la pianta sulla mia scrivania, in ufficio.
E poi le due animelle grasse di Ikea, dall'altro lato.

Poi di nuovo la Stromanthe triostar, per qualche secondo.
E ancora i cactus.


E' brutto non avere un cazzo da fare.

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10/07/06

A FRANCESE DE MMERDA VIENI FORI LI MORTACCI TUA

(Anonimo stilnovista a Piazza Farnese)

06/07/06

UN PO' DI SANO SPAMMING

Questo blog sa tutto della mia vita biologica.
Di quando mi taglio i capelli, metto lo smalto ai piedi, griglio i peperoni o pulisco la cucina.

Di quello con cui nutro anima e corpo (e conto in banca), invece, non si parla quasi mai.
Diciamo mai.

Oggi mi concedo un'eccezione.
Ecco dove sono stata martedì e stamattina.

Dato che è una delle riviste più importanti in Europa, e sicuramente una di quelle 'ufficiali' in Italia, posso ritenermi (ormai da qualche anno) almeno soddisfatta.

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27/06/06

C'E' UNA LUCE NEI SUOI OCCHI CHE NON SE NE VA

E scado nel romanticismo,
dopo una giornata lunga, faticosa, piena.

E arrivo a sera e rincaso dopo l'aperitivo, col proposito di scacciare i pensieri più foschi e la stanchezza cronicizzata dormendo.
E invece poi penso, e penso e penso.

E mi viene in mente Irvine Welsh, mi viene in mente Stud
who wanted to never get to that party, wishing that they could just go on walking and talking. They went down into the underpass and Spud thought that he should try to put his arm around Nicola. Then a passage from a song [..] came into his head:

and in the darkened underpass
I thought Oh God my chance has come at last
but then a strange fear gripped me
and I just couldn't ask


Ecco. Da un po' mi sento così.
Con questa luce testarda come me, che non si spegne mai.


Con una strana paura che mi blocca-
ed io, che non riesco proprio a chiedere.

SCAROLA CONNECTION

Alcuni dati caldi caldi appena spulciati dalle statistiche del sito.
Il Cappone cresce e si irrobustisce, e, a sei mesi compiuti, può contare su 932 visite a maggio contro le 637 del mese di inizio, dicembre, ed una percentuale di crescita del +25%.
A queste, si devono aggiungere le visite uniche (escluse dal computo), che a maggio sono state 361.

Ok, non sono più tornati- va inaugurata la sezione 'Femmine bollenti'.

E ancora, i maggiori artefici delle gioie di un cappone (condannato altresì soltanto al ripieno natalizio con patate e insalata) sono il blog di Macross (a buon rendere Davide), link e forum di Rumenta (ti devo un giapponese, pops), e Una mezza goccia arrivata da poco, ma che mi porta la bellezza di 65 utenti in un mese e un 13% di traffico (di organi) in più (---> Nuvolari!!!).
Agli altri (Fran, Olmo, Pogatore Mascherato ) l'onore delle armi e lo schiaffo del soldato (in tema), oltre ad una riverenza, una penitenza, dire, fare, baciare, lettera e testamento.

La mia scarola connection mi è fonte di minuta letizia.

Sicut est, vado a dormire in pace.

24/06/06

WIENEL BAL

Venere entra in quadratura che sono ancora a Vienna,
per una due giorni (e mezzo) di lavoro su progetti EU sfiziosi ma sin troppo fumosi.

Vienna meno grigia di quanto la ricordassi, ma resta equina ugualmente, con annessi e connessi; pessime cene, e la compulsione allo shopping trattenuta dal tempo, che, a riconoscimento unanime, è sempre tiranno.

Trenta gradi umidissimi e zanzare asburgiche, grandi come supplì, che mi fanno pensare che voglio andare al mare, e prendere un colorito decente.
E lo faccio, nel week-end successivo, tra un oki e l'altro, quando la luna si congiunge a venere e mi provoca malesseri a iosa.

Sì va bene, questo è un post inutile, un resoconto neanche da diario di viaggio, semmai da agenda.

Poi di lunedì mi pacifico, sorrido di più, preparo i pacchi per il trasloco d'ufficio, disegno una possibile nuova cucina.
Penso ai sottaceti. O ai sottaceto, ho lettori pignolissimi che mi comparano a Ilary Blasi.

Come se mi mancasse qualcosa, per essere come lei.


Magari il pupone ecco, ma non glielo invidio.

15/06/06

TEMPUS EST IOCUNDUM, O VIRGINES

Cose che cominciano a borgo, di 15, tempo prima.
Cose che finiscono a borgo, stesso locale, stesso giorno. Tempo dopo.

La vita è sottilmente beffarda.

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12/06/06

PLEASE ALLOW ME TO INTRODUCE FLAPPONE

He's a plush of wealth and taste(etc.)

A grande richiesta, la storia (dolorosa e trepida) di Flappone (l'ange-lapin).
Flappone è un angelo rosso corallo felpato con le orecchie da coniglio.

Non so dove sia nato, ma si è sicuramente trasferito a Londra ed è arrivato a Roma a marzo insieme ad un amico popi, per il mio compleanno, e ora vive e dorme con me.

Prima non aveva né arte né parte, grazie a me ha trovato un mestiere. Fa l'infermiere, e, nello specifico, misura la febbre e consola gli afflitti.

Nell'ultimo mese ho però scoperto che sta cercando di sopprimere gli altri due inquilini, Cammelo e Supermouse.
Me ne sono accorta perché Cammelo la mattina è sempre tutto incrociato e storto, e Supermouse ha i baffi arricciati.

03/06/06

ARRIVEDERCI VIRGOLA LUDOVISI CIAO

Si è concluso un periodo,
chiuso come i pacchi ammucchiati nell'openspace, i monitor scotchati, le etichette sui telefoni.
Le stanze sono vuote, polverose come sempre- ma ora è decisamente più evidente.

Guardo fuori dai cornicioni- ognuno lascia ciò che gli appartiene di più.
Cumuli di cicche, carte o gomme masticate: è la rumenta che identifica l'uomo.

Lunedì sarà Prati, vicino casa- tutto diverso.
Dopo un anno e mezzo suona un po' come un arrivederci, (non dico amore ma) simpatia ciao.



E poi, last not least, un bacetto al popi che mi ha dato tante preoccupazioni e che ora, scongiuri facendo, è professionalmente safe & sound.
Sicuramente molto più di me.


NP: Boney M // Rasputin (capita anche nelle migliori famiglie, eh)

12/05/06

CENTO O MILLE GIORNI

Mark Lanegan mi culla, ipnotico:

One day a ship comes in
From far away a ship comes in
One hundred days you wait for it
And you know somewhere the ship comes in every day
There is no morphine, I'm only sleeping
There is no crime to dreams like this


E' come affogare.
Una sensazione piacevole- e non sento dolore.

23/04/06

ALLA PUGNA!

h sì, abbiamo pugnato, cuscino alla mano.
E che battaglia!

Oggi a Santa Maria in trastevere, durante il primo Pillow Fight di Roma, abbiamo fatto a cuscinate.
Con gran gioia di turisti e fotografi.

Per la cronaca l'aquilotta (per Elena: zia!) e io siamo anche state ritratte da Repubblica.
Mentre la folla si picchiava, noi, col fiatone, abbiamo fatto varie pause. Nun c'avemo più l'età...
E grazie a Stefano per le foto che saranno, da domani, nella sezione foto di questo blogghese.


12/04/06

VALENTINA SAVAGE

Un blog sublime consiglia un sito dedicato ad aspiranti mogli focose, calde amanti, casalingue porche o aspiranti tali - scòpo (e mai parola fu più attuale) del gioco, affibbiarsi un nome altisonante nel paradiso del sesso.

Basta inserire il nome (senza cognome, per carità) per accedere al gotha del sexy label.
In versione random addirittura, assumo l'identità di Chad Reeves, Nikki Lace, Daisy Lick, Rhonda Breeze.
Dopo le palle cinesi, mi etichetto col marchio CE dell'olimpo della voluttà.

E se stamattina ero tapinella, mesta e aziendale davanti al pc, a dormire, stanotte, ci vado come Misty Lips.

23/02/06

LANGUIDI BACI, CAREZZE D'AMMOR (ALTRUI)

Ricevo l'sms di un ammiratore (non mio, ha sbagliato numero...):
"Tesoro sono sempre qui... Dall'altra parte... Quando ci siamo abbracciati mi sembravano due parti che combaciavano in modo totale... Non aver paura... Non ho voglia di perderti... Ti ho pensato tutto il giorno... Vorrei che il mio essere con te sia di farti sorridere finch non ti faccia male la mandibola... In che modo mi pensi?...bacio.p"

Ho qualche perplessità. Certo ricevere un messaggio d'amore, anche se magari non esattamente pensato per noi, fa sempre bene, ma, a parte l'uso avvilente dei tre puntini sospensivi à la Kerouac (e già lì...) mi suscita una certa dubbiosa angoscia l'idea che:
1. c'è gente che cresce col tetris, poi si abbraccia e prova a ripetere le posizioni sullo schermo
2. c'è gente che si trova "dall'altra parte". Quale? E' diventato gay? Ha mandato il sms da Berlino est vent'anni fa? Sta in bagno e manda sms alla compagna in cucina??
3. c'è gente che si delizia in rapporti sadomaso il cui obbiettivo è 'fasse male' a tutti i costi. Compresi quelli dello specialista maxillofacciale.
4. In che modo mi pensi? Vestito da motociclista, o da infermiera, che ne so...

E in tutto questo, resta il fatto che la destinataria del delicato pensiero non ha mai ricevuto siffatto capolavoro.
Auguri, e figli maschi.

22/02/06

TEST, CUCINA, PENSIERI LUSSURIOSI

Un amico assai popi mi manda un test (http://www.ridigratis.com/Passatempi/sessocibo/partenza.asp) sul rapporto 'sesso e cucina', e allontano la tentazione di rispondere alla Natalia Aspesi per fare due conticini con risultanze e pensierini vari.

Il risultato del test dice che sono 'un tipino curioso, stimolante, tendente al perverso ma molto eccitante'. E già qui mi vedo con il grembiule di latex nero e la frusta da dolci (ovviamente borchiata) in mano.
E poi: "Sei un tipo pieno di fantasia, il tuo immaginario è variegato, non ami le consuetudini e sei attratto/a dalle novità. Dal tuo modo di essere a tavola, si direbbe che a letto sei un’amante molto stimolante, sensuale, eccitante; non banale [...], ami i sapori e gli accostamenti ardimentosi", per finire con "Sei una donna molto eccitante e stimolante, uno di quei miti erotici da mille e una notte".

Lascio ai miei lettori due minuti per finire di ridere senza strozzarsi, e avvertitemi che andiamo avanti.

Poi. La cucina. Effettivamente nell'ultimo anno mi sono dedicata al cibo. Ai vini. Allo studio. Alle spezie, alla sperimentazione culinaria. Ho addirittura rifatto il servizio di piatti e posate per adeguarlo alla nouvelle vague.
Certo, mi manca un po' di pratica e un corso da Pepe Verde, da perfetta moglie.

Le degustazioni al Gambero Rosso invece ce le ho. Sto imparando....


Canzone del momento: Wake up // Mad Season

21/02/06

CONSTATAZIONE DI INIZIO SETTIMANA (UN PO' BLUES, NEL SENSO MUSICALE)

Lunedì.
In televisione gente con uno scopettone che ramazza e raschia un pavimento (di ghiaccio). E un po' anche il fondo del barile, a ben guardare.
Pare sia uno sport (il curling) praticato da canadesi e americani, a questo punto mi chiedo cosa succederà quando lo scopriranno i filippini, tradizionali maestri della disciplina su marmo, granito e piastrella di gres.

E' un'idea per il futuro, come anche la lista di nozze applicata al compleanno (che arriva a breve, e quindi mi dovrei organizzare). Si sceglie un negozio, una quantità x di regali da diciamo 10 euro in su, si comunica agli amici e per costringerli all'acquisto li si invita ad una festa (di compleanno).

La verità è che non la farò (la lista). M'infastidisce chiedere qualcosa a qualcuno, figuriamoci un regalo.
La festa sì invece. Visto che l'anno scorso ho optato per una quantità imprecisata di cene e dopocena, quest'anno voglio drag queen (o drug queen, anche), alcol e rutto libero.

Piove, e mi si è increspata la frangia.


Canzone del momento: Because of Toledo // The Blue Nile

14/02/06

ANSIA DA PRESTAZIONE

San Valentino, e mi sveglio con la faccia sempre più gonfia, ormai in versione pugilistica.
Un onomastico che parte già male.

E poi 'capita' un appuntamento (sentimentale) annunciato, e vado in ansia da prestazione.
Un persona adulta, vaccinata e preparata alla gestione dei rapporti interpersonali può andare in paranoia per una 'cena con delitto', voluta, desiderata e più volte auspicata?

Evidentemente sì, ma resto perplessa.


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21/01/06

-

Un aggiornamento per tutti. Mi hanno dimesso ieri dall'ospedale, il post operatorio è da abbastanza pesante ma il peggio è passato. L'operazione è stata difficile e rischiosa ma è andata bene, anche se ora la ripresa sarà un po' lunga e i dolori tanti, e le conseguenze da verificare.

Devo ringraziare doverosamente qui chi sta aggiornando il blog per me, visto che sono ancora a letto, e i tanti che mi sono stati vicinissimi, molti inaspettati, e mi hanno davvero colpito.
L'umore è buono e mi riprenderò.

a presto

13/01/06

PICCOLE NOVITA'

Lui è straordinario, mi da una luce, un senso di protezione, un'attenzione enorme. Ed è quanto mi basta per stare Bene, oggi che ho saputo che lunedì mattina sarò ricoverata.
E martedì operata.

Dalle criticità arrivano opportunità, sempre.

Canzone del giorno, Rubber Ring // The Smiths. La dedico a me, ma soprattutto a lui.

PICCOLE NOVITA'

Lui è straordinario, mi da una luce, un senso di protezione, un'attenzione enorme. Ed è quanto mi basta per stare Bene, oggi che ho saputo che lunedì mattina sarò ricoverata.
E martedì operata.

Dalle criticità arrivano opportunità, sempre.

Canzone del giorno, Rubber Ring // The Smiths. La dedico a me, ma soprattutto a lui.

09/01/06

APRO LE ALI E RESTO IMMOBILE

Ho passato il week-end ad ascoltare i Baustelle in stato catatonico. Mi sono fatta una ragione di tutto, adesso aspetto l'intervento, con ottimismo.

Non voglio pensare a quello che può non andare, e lasciarmi scivolare via. Non ho intenzione di cedere o di farmi piegare, le cose andranno bene e mi aspetto solo il meglio.
Ho intorno gente meravigliosa che mi sta dando di più, e mi basta così.

La mia guerra non è finita, ho energia e volontà e una enorme voglia di combattere, tantissimi sogni e progetti per il futuro, e posso considerarmi soddisfatta.

Comunque vada, sarà un successo.