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30/12/05

QUALCOSA DI INCONSUETO

Un capodanno inconsueto, questa volta, tranquillo, senza fuochi d'artificio, a dormire a mezzanotte e mezza.
Ne approfitto, intanto, per salutare i miei 30 (ok, la tradizione ne vuole 25, ma io ne conto 30 come accessi unici) perché starò via per un po'.

Ragioni di salute,serie, non so se gravi.
Ma devo concentrarmi su altre cose, belle e positive, e poi, magari, tornare al blog dopo.

Baci a tutti, auguri.

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28/12/05

QUALCOSA DA CANTARE

(un po' di voce impostata, per rendere l'idea)
"D'inverno il sole stanco
a letto presto se ne va
non ce la fa più (daudaudaudau)
non ce la fa più (daudaudaudau)

la notte adesso scende
con le sue mani fredde su di me
ma che freddo fa (daudaudaudau)
ma che freddo fa (daudaudaudau)"
etc.

Anche Nada ha un suo perché

27/12/05

UN NAVIRE GLISSANT SUR LES GOUFFRES AMERS...

Abissi amari, anche oggi che è martedì, si rientra al lavoro, con note stonate.Anche il mio ottimismo della volontà oggi è fermo, di fronte al silenzio dell'ufficio, a poche voci, ma cupe.Eppure è appena passato Natale, auguro a tutti quelli che mi leggono (eh sì, ma molto Natalia Aspesi e poste del cuore) - che sono almeno 30 al giorno (accessi unici), ovvero tantissimi per un blog non pubblicizzato e, in fondo, parecchio inutile- di continuare ad avere giorni quanto più sereni possibile.
E a sperare, per chi sta meno bene. Per chi sta meglio, di continuare a stare meglio.Auguri a tutti.

CALENDARI DELLE STUDENTESSE UNIVERSITARIE

Repubblica, quotidiano delle veline, pubblica online il magnificente calendario delle studentesse 2006.
Dalle pose plastiche un po' in stile nota-troia-di-bari di fantozziana memoria.

Ma è venerdì, e ho ancora 30 anni, sei, diciamo sette anni fa i calendari si usavano meno e la mia bellezza di ventenne in fiore era pari al fascino attuale di trentenne seppur piacente (o al sogno futuro di quarantenne ancor soda), praticamente al minimo sindacale.
Eppure quando avevo 20 anni (cioé fino all'anno scorso) sognavo di fare un book con le pose plastiche delle studentesse universitarie unte e allisciate sui muri; poi un semi-book (più casto ma ugualmente gradito) l'ho fatto, ma ormai avevo varcato il cancello.

E' che l'idea della studentessa troia (che si usava, forse si usa ancora adesso) mi ha sempre mandato in palla, forse per incapacità personale e romanticismo minchione da romanzo ottocentesco.

Ma il calendario quasi quasi me lo faccio anch'io. Poi faccio uno stripblog. Poi mi vendo le mutande su e-bay.

Poi avranno portato via la frutta, saremo al caffé, e poi all'amaro.



Canzone del momento: Marquee Moon, Television.

24/12/05

FURRY XMAS & UNHAPPY NEW YEAR

Alcune persone che conosco, da ieri, sono senza lavoro.
Per licenziamento in tronco, immotivato e ingiustificato, o per mancato rinnovo.

Tutti i casi, indistintamente, portano il segno di un utilizzo, tipicamente italiano e di matrice feudale, totalmente personalistico del posto di lavoro.
Un ad personam vergognoso che è parte della nostra cultura, che ci insiegna che nulla, neanche un contratto di assunzione a tempo indeterminato, può essere una certezza.

Ha ragione la bella rougets a dire che non abbiamo una certezza che sia una- l'instabilità socio-economica, che diventa soprattutto culturale, modifica anche l'assetto delle relazioni interpersonali. Se non hai sicurezze sul tuo futuro anche immediato, non hai voglia di costruire nulla, preferisci vivere qui e ora perché una famiglia, una casa, un futuro, non te li puoi permettere.

Belle cose.

21/12/05

IL MIO SOGNO E' UN MARE ACIDO

Ho un grande sogno stamattina.
Spiaggiarmi come una balena, va bene anche a Tortoreto Lido.

E' una sensazione che deve essere non del tutto negativa, qualcosa tipo un corpo senza branchie che all'improvviso prende velocità e si schianta su un terreno granulare.
Tipo scrub molto intenso insomma.
Ecco, mi vedo spiaggiata come mi spiaggio la sera sul letto, a pelle di leopardo, a piumone, a cadavere.

Ma c'è un non so che di interessante in tutto questo.
Va valutato un momento dove girare la testa. Ma non fa poi molta differenza, non è vero?
Canzone del momento: apapaya, scontato ma tant'è.

20/12/05

IN CAUDA VENENUM

Sarà che ho dormito poco e malino, colpa di un vinaccio tannico che mi ha avvelenato lo stomaco, sarà che sono in mood pensoso, rifletto sul veleno sulla coda.
Pensieri, parole, opere e omissioni, colpire al cuore, diceva il titolo d un bel film di Amelio.

Colpire al cuore, nel senso più anatomico e meno emotivo del termine, nel punto più esatto a cui far arrivare un giudizio altrettanto esatto.

Perché? Qualche idea ce l'ho, e flutta da destra a sinistra nel pensiero circolare (entra da un orecchio ed esce per direttissima dall'altro). Ma mi fa sorridere e riflettere.

A come si colpisce al cuore, al come si notano situazioni, casi della vita, anomalie.
A come si sorride, spolverandosi le spalle. Ma in fondo, sti gran cazzi?

Canzone del momento, ashes // pain of salvation

19/12/05

LA MIA DROGA SI CHIAMA EVANGELION

Ho sentito parlare di Evangelion la prima volta nel pieno dell'attività da anime fan, nel '96. Ho visto la prima puntata nel '97, ad Expocartoon, a Roma, decidendo di scriverci (quando mi sarei laureata) una tesi.

E poi la testi è venuta su, ed Evangelion l'ho visto, rivisto, stravisto.
E visto ancora nel fine settimana. E ci ho trovato cose che prima non avevo visto, sentendo profondamente quell'analisi esistenziale e psicologica profondissima dei processi di crescita.
Che nella mia tesi, rileggendola, ho ritrovato, ma che forse sei anni fa non capivo ancora.

Ma ero ancora nella fase del 'nigecha dame da!', non devo fuggire.
Oggi non si scappa più, invece.
Per fortuna.


E poi ci sono le coppie in profonda crisi che decidono di fare un viaggio insieme per ricomporre i cocci. Una specie di viaggio della speranza insomma, solo che la posto di un gommone c'è un aereo o un villaggio, e la stessa disperata voglia di attaccarsi a qualcosa.

Un week-end pensoso.
Ma in good mood.

La colonna sonora della due giorni, naturalmente, la bgm di Shin Seiki Evangelion.


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15/12/05

LA RUMBA DEL CAPPOTTO

Giovedì, ore 8.41.
Nel bagno c'è qualcuno che mi guarda.
Mi lavo i denti e sento la tenda blu-Ikea (blu svezia insomma, un bel blu trucido da mare del nord abbondante di plancton) che fruscia.

Come ogni essere umano normale e non toccato da alcuna forma di paranoia ossessivo-compulsiva, resto 3 minuti in contemplazione. Poi mi armo di un valido strumento di difesa (indispensabile in uno spazio di 2 metri x 4), Infasil deodorante spray no gas, tiro via con gesto ladyoscaresco la tenda della vasca.
Nulla.

Mi guardo intorno, con sospetto. Mi lancio sul mobiletto dei bagnoschiuma, selvaggia come una lince. In uno spazio di 96cm di altezza, 35 di lunghezza e 20 di larghezza, diviso da tre mensole, possono celarsi pericoli inimmaginabili.

Nulla.

In un attimo rapidissimo, mi attraversa la testa il pensiero (appena accennato e confuso), di essere una emerita deficiente.
Ma passa subito, e resto i successivi 12 minuti che mi separano dal confine-massimo-di-fine-utilizzo-bagno (le 9) seduta a bordo vasca, a cercare di ricordare il pensiero appena andato.

Se mi lasci non vale.



Canzone del momento: Mutter // Rammstein

29/11/05

Tuesday morning

Martedì mattina, ho realizzato davanti a una vetrina (era ieri, ma lo scrivo oggi perché ci sono ripassata davanti, alla vetrina) che il caschetto mi evidenzia il naso.
O meglio, prima passa un naso e poi un caschetto dietro. Importanti rivlazioni che mi portano ad una constatazione esistenziale a lungo cercata, la risposta semipermanente (come il french nail): il mio naso è impertinente.
Nel senso, intendo, che non pertinet con il resto della faccia. Ho legato a questo evento rilevante una serie di corallari altrettanto belli, utili, giovani, tipo:

  1. devo individuare nella quotidianità delle routine, delle azioni e delle parole essenziali dal resto, per evitare uno spreco inutile di ATP
  2. fra le azioni essenziali c'è, per esempio, mettere il latte a bollire. Fra quelle non essenziali, spinzettarmi le sopracciglia e accarezzare il gatto dietro le orecchie
  3. anche nel primo gruppo (azioni essenziali) posso tagliare. Nel preparare la colazione posso ottimizzare i tempi versando il latte mentre accendo i fornelli. Operazioni che, all'uopo, richiedono una sola mano.

Omnia munda mundis, ho scoperto da poco che le calze color pavone non stanno bene con il sottogiacca turchese.

Larve

Un sedicente "amico" sostiene che il nuovo taglio mi renda particolarmente somigliante a una civetta. Nego recisamente e passo la parola agli avvocati.



28/11/05

LA COLPA

La colpa di tutto questo è di quell'orrido di mio fratello che proditoriamente stamattina si è aperto un blog.
Eccolo: http://olmo24.blogspot.com . Il mio dovere l'ho fatto

MI SENTO SOLA

Perché non c'è nessuno in questo blog, con soli tre messaggi. Ora mi viene il magone, ecco.

VORREI DIRE

A quel lurido di mio fratello che certe polemiche, basate su una concezione che vede la politica come uno strumento di chiarimento e illustrazione delle dinamiche di un sistema sempre teso verso l'apertura ad un pensiero prolettico sempre più attento ad una visione d'insieme, indulgendo su ipotesi lontane dalla formazione culturale e socioconomica illustrata poc'anzi dall'onorevole Scarsella, mentono su una proiezione popolare sempre nuova e più vera.

27/11/05

LA RUMBA DEL CAPPONE

Tutta la gente che conta o che non la conosce nessuna ma si vuole dare un tono o anche no ha un blog.
Che poi un blog- un diario segreto di quelli con il lucchetto, ma senza lucchetto, perché mala tempora currunt e ognuno tiene a far vedere al mondo le proprie mutande sporche.

Siccome pretendo e conclamo il mio diritto ad avere delle mutande sporche da lavare davanti a miliardi di persone che senza dubbio alcuno leggeranno il mio blog (che glie ne fregherà poi di leggere i fatti miei...), mi apro il primo blog personale.

Ma in fondo, diciamocelo - ma che cazzo c'ho da dì?

NUOVO BLOG

Sì è un blog ulfido a uso personale. Mica dovrò renderne conto a qualcuno...
Anzi, giusto per cominciare ci metto la canzone che mi andrebbe di sentire ora, alla facciaccia mia.
It doesn't hurt me.
Do you want to feel how it feels?
Do you want to know that it doesn't hurt me?
Do you want to hear about the deal that I'm making?
You, it's you and me.
And if I only could,
I'd make a deal with God,
And I'd get him to swap our places,
Be running up that road,
Be running up that hill,
Be running up that building.
If I only could, oh...
You don't want to hurt me,
But see how deep the bullet lies.
Unaware I'm tearing you asunder.
Ooh, there is thunder in our hearts.
Is there so much hate for the ones we love?
Tell me, we both matter, don't we?
You, it's you and me.
It's you and me won't be unhappy.
And if I only could,
I'd make a deal with God,
And I'd get him to swap our places,
Be running up that road,
Be running up that hill,
Be running up that building,
Say, if I only could, oh...
You,
It's you and me,
It's you and me won't be unhappy.
"C'mon, baby, c'mon darling,
Let me steal this moment from you now.
C'mon, angel, c'mon, c'mon, darling,
Let's exchange the experience, oh..."
And if I only could,
I'd make a deal with God,
And I'd get him to swap our places,
Be running up that road,
Be running up that hill,
With no problems.
And if I only could,
I'd make a deal with God,
And I'd get him to swap our places,
Be running up that road,
Be running up that hill,
With no problems.
And if I only could,
I'd make a deal with God,
And I'd get him to swap our places,
Be running up that road,
Be running up that hill,
With no problems.
If I only could
Be running up that hill
With no problems...
"If I only could, I'd be running up that hill.
If I only could, I'd be running up that hill."

12/01/05

BREVI AGGIORNAMENTI

Per tutti i fansss e gli amici in ascolto, una breve nota informativa.
Lunedì ho appuntamento con gli anestesisti, poi da metà settimana - pare si dice si spera- dovremmo procedere di bisturi.

Colonna sonora di oggi, The Understanding (album) dei Röyksopp


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NATURE IS A LANGUAGE, CAN'T YOU

Radio Rock, di solito depauperata a quest'ora, dedica una mezz'ora agli Smiths.
Lacrime di gioia, che bello cantare in ufficio, che bello quando c'erano gli Smiths.

Non potevo trattenermi, beg yer pardon


Ask me why, and I’ll smile
Oh, ask me why, and I’ll die
And if you must, go to work - tomorrow
Well, if I were you I really wouldn’t bother
For there are brighter sides to life
And I should know, because I’ve seen them